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UNO NESSUNO CENTOMILA

William Kentridge / Nobuyoshi Araki / Chris Ofili
Richard Prince / Hiroshi Sugimoto / Do-Ho Suh

5 - 30 aprile 2008


Uno, nessuno e centomila voci salgono dalle opere in mostra.
L’assenza, l’unicità allegorica e la moltitudine indifferenziata.
Il vuoto di persone che c’erano e ci saranno, sedute di nuovo nello spazio teatrale.
La singolarità caratterizzata da un piccolo brano di magia.
Il popolo compatto che attende una direzione e intanto ride e dice Welcome.
Voci dalla carta dai petali dal mare.
Voci che narrano la ricerca di sei artisti contemporanei di diversa estrazione ed origine: due giapponesi, un americano, un coreano, un sudafricano, un inglese di colore. Nati nei meridiani del sole e della luna, partiti da strade diverse, viaggiano tra le culture esplorando la possibilità di raccontare il presente tenendo viva la memoria delle proprie radici. La nostalgia della terra delle origini è silenzio, canto per voce sola o coro di centomila voci mediate da media diversi, che filtrano -con la fotografia, il frammento filmico, la scrittura- ciò che è troppo vero, per ricrearlo altro da sé e renderlo assoluto.
Attraverso l’arte, un uccellino non è più quell’uccellino ma tutti gli uccelli del mondo, come i sessantamila scolari di un college coreano non sono tutti, ma sono ciascuno.

Artista multidisciplinare per eccellenza, William Kentridge guarda con estrema lucidità e consapevolezza alla storia del suo Paese d'origine, il Sudafrica, e crea un'arte intensa e di grande forza espressiva che riflette sui meccanismi della memoria e della dimenticanza, sul senso etico di responsabilità, sulla colpa e la complicità, sul dolore e l’ingiustizia.
Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo tra cui il Guggenheim e il MoMA di New York e la Tate Gallery di Londra.

Nobuyoshi Araki è uno dei fotografi più noti al mondo per la versatilità della sua opera e per l'estrosità del personaggio. Dibattuto e contestato -per le sue immagini in cui la donna è vista come oggetto di piacere per lo sguardo maschile- l'artista, in realtà, restituisce frammenti della cultura millenaria del suo Paese, il Giappone, fatta di ruoli precisi e ordinamenti predefiniti.
Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo tra cui la Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera e il MUMOK Museum Moderner Kunst di Vienna.
Personalità significativa della Bad Painting, dell'ennesima rinascita della pittura, ed eclatante modello della trasgressione ironica contemporanea, Chris Ofili è anche rappresentante tipico della globalizzazione nell’arte lui che, inglese di colore, ha universalmente imposto un nuovo immaginario simbolico dell'africanità, miscelando tradizione melanconica con vizi e virtù della cultura moderna.
Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo tra cui il MoMA di  New York, la Tate Gallery di Londra e il Museum of Contemporary Art di Los Angeles.

Richard Prince è un collezionista insaziabile di immagini, di opere, di foto, di pubblicità da cui attinge la materia prima dei suoi lavori. Tutta l'arte di Prince, infatti, è uno sguardo sull'immaginario popolare e si concentra sugli archetipi e gli stereotipi americani. La parola ha un ruolo importante nelle sue opere sottoforma di brevi e fulminanti battute realizzate a penna o serigrafate, i cosiddetti Jokes.
Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo tra cui il MoMA, il Metropolitan Museum e il Guggenheim di  New York.

Hiroshi Sugimoto è celebrato per le sue molteplici serie di fotografie in bianco e nero che esplorano i temi del tempo, della memoria, dei sogni e della storia della rappresentazione miscelando un approccio concettuale molto rigoroso ad una notevole abilità tecnica. 
Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo tra cui il Guggenheim e il Metropolitan Museum of Art di New York e la National Gallery of Art di Washington.

L’opera di Do-Ho Suh è incentrata sullo scambio esistente tra la massa umana degli individui nella società e il potere che quest’ultima esercita su di loro. Le sue nuove installazioni, semplici e quasi banali viste a distanza, rivelano a uno sguardo ravvicinato la presenza di milioni di volti e di corpi, individui anonimi impegnati a sorreggere e anzi a costituire, dal punto di vista fisico e simbolico, una precisa entità socio-culturale.
Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo tra cui il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Cooper Union School of Art di New York e il National Museum of Contemporary Art di Atene.

 

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